S.O.S. Scuola proseguirà in Sicilia e in altre città italiane. Intanto, a settembre è prevista una festa di inaugurazione al liceo linguistico di Palermo dove il 31 luglio si è chiuso il cantiere creativo.

Foto di Gea Di Bella 5

Norma ha deciso che frequenterà l’Università a Palermo perché vuole continuare a vivere la sua città da attivista, mentre Gea si dedicherà alla scrittura che è la sua passione più grande. Roberto metterà a frutto le sue doti studiando al conservatorio e Veronica coltiverà le sue abilità di narratrice, magari puntando al giornalismo. Per Vincenzo invece ci sono ancora tre anni prima della maturità, e si è scoperto un eccellente disegnatore. Gabriele e Giuditta si sono innamorati.

Della tappa siciliana di S.O.S. Scuola che ha trasformato in un piccolo museo il liceo linguistico Ninni Cassarà – il cantiere creativo si è concluso il 31 luglio, dopo undici giorni – restano soprattutto le storie degli studenti e delle studentesse. Che infondo sono stati i sostenitori più tenaci del progetto e stanno già provando a immaginare le prossime tappe. “C’è stata un’affluenza maggiore di quella che mi aspettassi – dice Norma – ma il lavoro di sensibilizzazione da fare è molto perché al Cassarà ci sono ottocento studenti, e spero che alla riapertura della scuola si riesca a coinvolgerli tutti. Mi auguro che la preside capisca che il fine non è solo l’abbellimento estetico, ma il senso stesso della scuola come luogo partecipato”.

Era stata Norma qualche mese fa, prima che iniziasse tutto, a scrivere la lettera che ha fatto il giro del web: “Desideriamo una scuola a colori, un giardino dove guardare fiorire le nostre possibilità, i nostri talenti, ma anche le nostre debolezze” scriveva. E Paolo Bianchini e Paola Rota, dell’Alveare Cinema, a raccogliere quella speranza: “A settembre torneremo a Palermo – dicono gli ideatori di S.O.S. Scuola –, faremo un grande festa di inaugurazione e coinvolgeremo alcuni dei nostri testimonial. Ci stiamo lavorando in questi giorni, ma possiamo dire da subito che più in generale il progetto andrà avanti, in Sicilia e in altre scuole italiane”.

Quello che non si poteva immaginare è la risposta del quartiere Montepellegrino (dove è ubicato il liceo Cassarà) ai giorni di cantiere. Un via vai di bambini e bambine che sono stati seguiti dall’associazione Laboratorio Zen Insieme e che “se ne stanno andando con un bel bagaglio – dice Roberto – non erano abituati alle attenzioni che hanno ricevuto, per loro parlare al telefono con il fratello di Paolo Bianchini che sta cercando di sistemare il campetto da calcio davanti alla scuola è una dichiarazione d’amore”.

Perché ha ragione l’artista Giuseppe Vesco: “In una città come Palermo S.O.S. Scuola acquisisce un valore inestimabile”. Oltre un milione di abitanti e migliaia di nuovi poveri, una storia architettonica che trasuda cultura (con uno dei centri storici più belli d’Italia) e centinaia di case fatiscenti, le strade che scoppiano di rumore e quelle dove si respirano solitudini. I giovani talentuosi che si sono riappropriati dell’arte, della politica e dell’economia. Quelli che invece credendo di non avere altre possibilità (o di più “comode”) e sono stati ammaliati dalle sirene della mafia. Quelli che hanno scelto di non scappare, come Norma e Roberto, “spinti anche dall’effetto S.O.S. Scuola” dicono. E che sono l’opera d’arte più bella del Cassarà.