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Terra!Onlus è un’associazione ambientalista che mette in rete esperienze, idee, persone, gruppi e associazioni che condividono la volontà di difendere l’ambiente e il territorio.

Terra! svolge con regolarità annuale e in tutte le città in cui è presente (Roma, Genova, Padova e Torino) progetti di educazione ambientale e alimentare nelle scuole con la convinzione che proprio le bambine e i bambini stessi, attraverso l’utilizzo del gioco e lo sviluppo di modalità educative non convenzionali, possano diventare promotori di buone pratiche quotidiane e di uno stile di vita ecologicamente responsabile presso le loro famiglie, la scuola e nei confronti della società civile.

E’ proprio partendo da questa convinzione che abbiamo deciso di donare, all’Istituto Pio la Torre di Torrevecchia, una copia del nostro libro “L’orto sinergico e altre culture”, pubblicato da BeccoGiallo e illustrato dalla scuola Officina B5 di Lorenzo Terranera, che spiega, attraverso una storia e delle schede didattiche, come realizzare un orto urbano sul balcone di casa propria o nel giardino della scuola, e di organizzare, domenica 12 luglio, un laboratorio di “Bombe di semi” attraverso cui restituiremo valore ambientale e sociale agli spazi esterni trascurati della scuola e genereremo un nuovo contesto di apprendimento collettivo sui temi legati alla tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Perchè la visione di Terra! è quella di una società in cui le persone di una comunità si attivano per valorizzare e difendere le risorse del proprio territorio, rivendicandone l’utilizzo per finalità collettive.

Nati nel 2008, abbiamo voluto sperimentare un ambientalismo che fosse al tempo stesso radicale e radicato nel territorio, con l’idea di coniugare campagne globali (come quella per fermare la deforestazione in Indonesia o, a livello europeo, per la riduzione delle emissioni di CO2 delle auto) con campagne locali, fatte nei territori, coinvolgendo cittadini, associazioni e comitati.

Con la campagna suppOrti urbani, ad esempio, abbiamo avviato progetti di agricoltura urbana, come “Coltivare RappOrti” a Roma o “Orti urbani a Valletta Rio San Pietro” nella periferia ovest di Genova, dove decine di persone, singolarmente o in gruppo, coltivano un orto con l’idea che anche un semplice orto possa rappresentare una risposta, sociale e ambientale allo stesso tempo, di difesa del territorio, e progetti di agricoltura sociale, volti a favorire il reinserimento o l’inclusione di soggetti svantaggiati attraverso l’acquisizione di tecniche e pratiche orticole, come “Orti al Fresco” con le detenute e i detenuti del carcere di Pontedecimo (Genova) o “Semi di rappORTI” con le bambine e i bambini rom del quartiere Tor Sapienza di Roma. Lavoriamo, inoltre, per chiedere alle istituzioni di promuovere e valorizzare l’esperienza degli orti urbani, anche attraverso bandi e regolamenti che garantiscano l’accesso ai giovani e a tecniche agricole sostenibili.

Negli ultimi due anni siamo stati, poi, impegnati nella campagna #terrepubbliche ai giovani agricoltori, insieme alla Cooperativa Agricola Coraggio e all’Associazione daSud, con l’obiettivo di restituire valore al patrimonio agricolo pubblico. Grazie a questa campagna sia il Comune di Roma che la Regione Lazio aperto i primi bandi per giovani agricoltori.

Con la campagna #FilieraSporca, insieme all’associazione daSud e a Terrelibere.org, abbiamo ricostruito l’intera filiera dell’arancia, dal campo allo scaffale, per individuare i veri invisibili dello sfruttamento del lavoro in agricoltura, dalla grande distribuzione alle multinazionali, ed elaborato delle proposte concrete attraverso cui chiediamo un impegno alle imprese e alle istituzioni affinché sia resa obbligatoria la tracciabilità dei fornitori, rendendo pubblico e consultabile l’elenco dei nomi, venga inserita sui prodotti una etichetta trasparente che accompagni il consumatore verso una scelta consapevole sull’origine del prodotto e siano introdotte misure legislative che prevedano la responsabilità solidale delle aziende committenti.