Allarga il cuore vedere persone motivate come gli amici di S.O.S. Scuola promuovere esperienze di solidarietà e volontariato dentro le scuole. Esperienze, aperte alla cittadinanza attiva, che coinvolgono le comunità che vivono attorno alle scuole per realizzare non solo educazione formale ma anche informale.

Dopo l’esperienza di rigenerazione della scuola “Ninni Cassarà” di Palermo, S.O.S. Scuola realizza tre progetti di campus creativo in altrettante scuole di Arsoli (Istituto Comprensivo Statale), L’Aquila (Scuola Materna “Rodari”) e Roma (Istituto Compensivo “Pio La Torre”).
Nella mia visita al campus dell’Istituto “Pio La Torre”, in Via di Torrevecchia a Roma dove ci sono sacche di forte degrado, ho sottolineato la dimensione europea di questi progetti, solo apparentemente locali. Infatti l’esperienza al liceo “Cassarà” di Palermo ha promosso l’autorigenerazione della comunità intorno alla scuola coinvolgendo anche studenti e insegnanti di altri paesi europei e i detenuti del carcere minorile di Treviso. Sono felice, inoltre, di aver contribuito al percorso che ha portato alla proclamazione di Paolo Bianchini, in rappresentanza di S.O.S. Scuola, a cittadino europeo dell’anno 2015.

Progetti come questo del Pio La Torre, si inquadrano perfettamente nell’anno europeo dello sviluppo e nelle priorità che la Presidenza italiana e il Parlamento europeo hanno rilanciato a favore del volontariato internazionale e del servizio civile europeo. Nell’ambito dell’accordo tra Ministero della Pubblica Istruzione e Ministero della Gioventù per sostenere il volontariato nelle scuole, progetti come quelli realizzati da S.O.S. Scuola devono essere sostenuti e possono costituire un esempio in Europa.

La mia proposta è quindi che S.O.S. Scuola partecipi alla selezione che FOCSIV farà il 5 Dicembre prossimo conferendo non solo i premi internazionali per il volontariato, ma anche quelli europei. Al di là delle polemiche, infine, la riforma della scuola approvata dal Parlamento italiano, dopo tanti anni di tagli, mette a disposizione risorse per le scuole, per l’aggiornamento dei docenti, per il riconoscimento della responsabilità dei presidi, come chiede l’Unione Europea. 

di Silvia Costa, presidente della commissione Cultura e Istruzione al Parlamento Europeo