di Laura Bercioux, La Voce di New York

Esistono dei luoghi dove la creatività trova una casa e “una cittadinanza” libera di esprimersi. Questo accade a Palermo dove la bellezza è entrata in maniera dirompente qualche anno fa al liceo ‘Ninni Cassarà’ che si è trasformato nel Liceo dell’arte. Grazie all’iniziativa di alcuni studenti diventa subito virale l’idea di creare delle opere d’arte. Ed ecco che il vecchio e grigio liceo cambia pelle. Viene aperto un vero e proprio cantiere creativo dove studenti e artisti realizzano opere d’arte.

Il liceo Cassarà ha ospitato studenti da tutto il mondo. Con il gemellaggio tra il liceo palermitano e il Guggenheim di Venezia gli studenti dei licei di New York, Washington, Francia, Lussemburgo, Belgio e Cina.  Come arrestare l’entusiasmo di giovani menti? Così è nato Il Bar del Cassarà. A raccontarcelo è Luca Bonanno, artista, tra i fondatori dell’associazione.

Il Bar Cassarà non è un bar qualunque…

“L’idea di costituire l’Associazione ‘Il Bar del Cassarà’ nasce dalla volontà di alcuni studenti ed ex studenti del liceo Linguistico ‘’Ninni Cassarà’ di Palermo. Dopo il cantiere creativo realizzato a Luglio 2014 grazie al progetto SOS scuola, gli studenti hanno cominciato a pensare che la loro scuola non è soltanto un posto dove apprendere passivamente saperi e cultura. Hanno trovato il coraggio di unirsi e credere ad un progetto comune per fare da ponte tra il liceo e il quartiere in cui sorge la scuola. Uno strumento per migliorare anche la vita delle persone che lo abitano. Inoltre “l Bar del Cassarà è diventato anche un luogo di riferimento per dibattiti e attività su molteplici problematiche sociali contemporanee. L’obiettivo è quello di riuscire a costituire un forum permanente sul fenomeno migratorio che interessa da vicino soprattutto noi siciliani”.

Un bar che nasce come un fiore nel deserto. 

IMG_9338“Il quartiere Montepellegrino non ha mai offerto alcuna attività o struttura per stimolare la creatività, la cultura o lo svago dei suoi abitanti. Da qui l’importanza del progetto. Già nel cantiere SOS scuola abbiamo avuto un riscontro con i ragazzini del quartiere, stupiti del fatto che qualcuno avesse scelto quel posto dimenticato da tutti per realizzare un cantiere creativo così particolare. Il Bar del Cassarà non sarà un bar convenzionale: sarà più simile ad una casa frequentata da amici che ad un bar di strada. Non a caso vi sarà pure una piccola foresteria per gli associati”.

Un liceo recuperato che diventa libera espressione…

“Il recupero estetico nasce per affrontare la questione dei migranti. In particolare, dalla storia di Yaguine e Fodè, due ragazzini guineani che, attraverso una lettera rivolta al Parlamento di Bruxelles, reclamavano il diritto allo studio a loro negato. La richiesta purtroppo è costata loro la vita per assideramento, perché nascosti nel vano carrello dell’aereo diretto proprio a Bruxelles. Dalla loro storia è nata la campagna ‘Fatti sentire’, realizzata da ‘Alveare Cinema’ con Poste italiane, che ha visto la partecipazione di tantissime scuole italiane che hanno dato il loro contributo con lettere scritte dagli studenti sullo stato delle loro scuole. Tra queste lettere ha particolarmente colpito quella di Norma Tumminello, ai tempi studentessa proprio del liceo Linguistico ‘Ninni Cassarà’ di Palermo. Quindi è proprio grazie a Norma che possiamo dire di aver scelto di avviare a Palermo l’esperimento SOS scuola. Molteplici artisti e studenti di vari Paesi europei hanno dato una mano per migliorare la qualità della vita degli studenti dell’Istituto di via Don Orione 44 a Palermo. Presto seguiranno altre iniziative di cooperazione a cui stiamo lavorando”.

E’ vero che sarà un programma tv?

“Sì, la web series,’Il Bar del Cassarà’, in dieci puntate, è stata prodotta dalla Rai e ideata da ‘Alveare Cinema’. E’ stata girata nel mese di Ottobre 2014 proprio nei locali dell’associazione: andrà in onda sul sito Rai al più presto. Gli studenti hanno avuto l’occasione di bloccare nel tempo, grazie a questa web series, la loro voglia di costruire una nuova idea di scuola”.