L’articolo di Redattore Sociale del 9 marzo 2016

ROMA – Il bar del liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo nel 2008 era stato chiuso: toglieva clienti preziosi agli altri esercizi della zona gestiti dalla criminalità organizzata.Nel 2014 Norma, una studentessa del liceo, decide di scrivere una lettera a Paola Rota e Paolo Bianchini, gli autori del film “Il Sole dentro”, ispirato alla storia di Yaguine e Fodè, due adolescenti africani che muoiono nel tentativo di arrivare in Europa per studiare. Anche Norma vuole scappare dalla sua terra e proseguire gli studi altrove, dove i bar non chiudono, i bagni non sono rotti e le pareti non sono sporche. Paola e Paolo leggono la sua lettera e decidono che devono fare qualcosa. Con l’associazione Alveare per il Sociale Onlus, radunano 150 ragazzi provenienti da tutta Europa davanti al liceo e iniziano a ridipingere i muri scrostati, tagliere l’erba, cancellare le scritte. “Abbiamo coinvolto l’intera comunità”, racconta Paola Rota. “I vigili del fuoco hanno donato una cucina da campo e i volontari della protezione civile hanno cucinato i pasti per i ragazzi”. La scuola oggi è diventata un museo di arte moderna grazie all’aiuto di artisti e pittori.

E finalmente anche il bar ha riaperto: gli studenti hanno girato una web serie diretta da Davide Gambino e trasmessa sulla piattaforma Ray della Rai per raccontare la storia di questo bar, simbolo di rinascita. “I bambini del quartiere Monte Pellegrino trascorrono il pomeriggio al locale per fare i compiti aiutati dai ragazzi della scuola”, continua Rota. Norma, invece, oggi studia filosofia all’università di Palermo e continua a frequentare il suo liceo per dare una mano agli studenti.

Da questa esperienza è nato S.O.S. Scuola, un progetto che non si è fermato alla realtà di Palermo. “Abbiamo deciso di esportare questa iniziativa anche altrove”, spiega Paolo Bianchini, regista del film “Il sole dentro”. S.O.S Scuola, acronimo di “Scambiamoci orizzonti per sognare”, non si limita a dare un nuovo volto agli edifici scolastici ma avvia un percorso che dura nel tempo e che ha l’obiettivo di allontanare i ragazzi dalla strada. “Il film che abbiamo realizzato non è finito con la proiezione nelle sale. Ha continuato a vivere attraverso i ragazzi che abbiamo incontrato. Tanti giovani hanno deciso di continuare gli studi grazie ai nostri progetti”, continua Bianchini.

S.O.S. è sbarcato anche ad Arsoli nell’Istituto Comprensivo Statale, dove sono stati riqualificati gli spazi interni ed è stata aperta una struttura permanente di volontari che ideano e programmano progetti culturali e sociali. A L’Aquila, invece, hanno portato un po’ di allegria nei container grigi che dal terremoto di sette anni fa ospitano i 160 bambini della scuola Gianni Rodari di Pagliara di Sassa. Volontari provenienti dalla Francia, dalla Sicilia e dal Lazio hanno colorato le pareti del prefabbricato e costruito un parco urbano con giochi e panchine, usando materiali di recupero del cantiere aperto per ricostruire la città. Infine, nel quartiere di Torrevecchia a Roma presso l’Istituto Pio La Torre è stata aperta la “Casa del viaggiatore”, con un bar dei piccoli, una mediateca, un laboratorio multimediale, una sala cinema-teatro, orti e giardini.

Grazie ai finanziamenti ricevuti dalla Fondazione di Poste Italiane, Poste Insieme, tra poco saranno avviati altri due progetti: il primo a Napoli nell’Istituto Comprensivo Sarria Monti, segnalato anche dal Miur per l’alto tasso di dispersione scolastica e di fenomeni di bullismo, e il secondo a Treviso nella scuola primaria Italo Calvino di Spresiano, dove il 35 per cento degli alunni sono stranieri. “È la prima volta che abbiamo un sostegno economico esterno”, spiega Bianchini. “Questi progetti sono nati grazie al coraggio di Yaguine e Fodè e al film “Il sole dentro”. Dal punto di vista economica il film è stato un vero disastro. Eppure da questo fallimento abbiamo ricevuto tanta gioia. Molti ragazzi hanno deciso di continuare gli studi e sono venuti a lavorare negli altri campus che abbiamo aperto. Questa è la dimostrazione che l’energia più grande è quella che abbiamo dentro di noi e che quando crediamo in qualcosa possiamo realizzarlo”. (Gabriella Lanza)