Non c’è solo nostalgia nei messaggi di chi ha riempito per undici giorni il Liceo Linguistico Ninni Cassarà di Palermo. E non c’è traccia di ringraziamenti di maniera. Qualcuno lo chiama “mal di S.O.S.”, altri invece hanno iniziato a programmare le prossime fasi del progetto. Quelli riportati di seguito sono alcuni dei messaggi che circolano in rete in queste ore.

Foto di Gea Di Bella 3

NICOLA, volontario/ Vorrei dire a tutti quelli che credono in me: grazie. Grazie perché sapete comprendermi, perché sapete ascoltarmi. Grazie perché ogni giorno sapete rendermi felice, grazie perché mi sento apprezzato. Sono onorato che la vita mi abbia messo alla prova tante volte. Sapete perché sono onorato? Sono onorato perché senza inciampo non c’è rialzato e senza pianto non c’è sorriso e per questo ringrazio anche la vita. Sono onorato di aver nella mia esistenza persone come voi. Capaci di farmi sentire “importante” anche se non lo sono…sono onorato di avervi conosciuto di aver partecipato ad un’vventura che all’inizio sembrava insormontabile e invece con grande impegno e dedizione siete,siamo, riusciti a portarla a termine. D’altronde come dicono, l’unione fa la forza. Grandi, grandi tutti! Grazie in particolare al mitico Paolo e a Paola, grandi persone che hanno unito altrettante grandi persone. Un caloroso abbraccione a tutti.

ANNALISA SANTORO, studentessa/ E con oggi si è conclusa l’avventura di S.O.S. Scuola. Raccogliere dieci interi giorni di emozioni, risate, lacrime in un unico stato finale è praticamente impossibile. È stato incredibile vivere in un modo completamente nuovo e inusuale uno spazio che fino a poco tempo prima era grigio e sinonimo d’ansia e preoccupazioni, trasformandolo in un cantiere intriso d’allegria e colori. Darsi appuntamento ogni giorno al giorno dopo è stato come avere la certezza che solo tutti insieme potevamo andare avanti, solo così si era compagni, squadra, famiglia. Sono nati amori, amicizie, simpatie che hanno legato decine e decine di persone in tutta Italia ed Europa che mai e poi mai altrimenti si sarebbero venute a creare. È stato un continuo scambio di aiuti, conoscenze, tecniche inerenti ai più svariati campi, da quello artistico, fino ad arrivare a quello linguistico. Partecipare a questo progetto è stato il miglior modo per salutare il Cassarà. Una scuola che mi ha dato tanto e che fino all’ultimo è riuscita a sorprendermi. Grazie davvero di cuore a tutti i miei compagni di viaggio, a chi ha creduto in noi e nella nostra voglia di cambiamento, a chi ha concesso tutto l’occorrente e il tempo che ci ha dedicato. Seguendo la frase del corridore Mennea che oggi si è pensato bene di riadattare “sudi, ma sogni”. Credi e realizzi. Partecipi e ricostruisci. Il cambiamento si può, davvero. Basta solo volerlo. Forse sono davvero una folle, una pazza sognatrice, o forse no. “Se ognuno fa qualcosa, allora insieme si può fare molto” frase di don Pino Puglisi che si sposa perfettamente col nostro progetto e, credo, con la filosofia di vita di ognuno di noi (che per questo ci ha unito tanto). Propongo di metterla da qualche parte a Settembre.. nei corridoi o all’ingresso. Ancora grazie a tutti, davvero.

Foto di Gea Di Bella

GABRIELE PIZZO, studente/ Dato che ho assillato praticamente tutti quanti continuo qui: quando partiamo per Venezia?

DANIELA CRIMI, preside/ Oggi Paolo aveva in braccio uno dei nostri bambini. Gli ho chiesto “Com’è Paolo?”. Il bimbo lo ha guardato,ha sorriso e con un’espressione dolcissima ha detto “E’ buono”. Non aggiungo altro. Tvb.

LE STUDENTESSE DI NANTES/ “Non siamo abituate a tutta questa generosità e accoglienza. Ci avete insegnato molto. Sarà difficile tornare in Francia”.

GLORIA AGNELLO, studentessa/ Che esperienza ragazzi! Ma chi lo avrebbe mai detto? Il nostro sistema ci “costringe” troppo spesso ad essere scettici, a non avere più di tanta fiducia nella forza del lavoro di squadra e, ammettiamolo, anche a pensare che qualcosa si possa realizzare senza grosse somme in mano e/o fondi provenienti da stato/regione/provincia. Devo ammettere che anche io stessa, per quanto cerchi di essere ottimista, giorno 21, quando ci ho visti tutti li riuniti, non ero totalmente convinta che davvero avremmo fatto ciò che sono a quel momento erano state solo parole attorno ad un tavolo. Ma sono bastati davvero pochi minuti per ricredermi: pennelli, rulli, vernice, colori, forniture di ogni materiale e viveri, protezione civile, vigili del fuoco, ragazzi di Venezia e Viterbo, ragazzi francesi e spagnoli, volontari, professori, artisti e soprattutto Noi. Eravamo tutti li e volevamo tutti la stessa cosa. In men che non si dica lo scetticismo è stato spazzato via da una “rullata” bianca sul muro. Fino a qualche settimana fa credevo che questa estate stesse trascorrendo in maniera inutile, nonché troppo veloce e poco producente. Adesso, alla fine di questi intensi dieci giorni, sono felice di potermi rimangiare tutto. Grazie, davvero, per aver dato un senso a questa mia estate e così tanta fiducia, speranza e sicurezza in più per il nostro domani. Grazie a tutti.

STEFANIA TAGLIAROLO, mamma/ Sono la mamma di Sofia Girardi del Liceo Guggenheim di Venezia. Anche se non sono lì tra voi, desidero che portiate i miei più sinceri ringraziamenti e saluti agli organizzatori di questo progetto, alla protezione civile e ai vigili del fuoco ed a tutte le altre persone che hanno reso possibile vivere quest’esperienza. Grazie.

ISABELLA ALBANO, preside/ Mi manca il vostro sole, la vostra energia. Le foto scattate da Christine mi riportano in quegli spazi ai quali ormai appertengo. Come disse capo Seattle nella sua famosa lettera del 1854 al presidente degli Stati Uniti: “E’ l’uomo che appartiene alla terra”. E non il contrario. “Amare e non possedere”. E’ forse questa la lezione che da lui ci viene a distanza di tanto tempo. Il Cassarà non è la “mia” scuola, ma è la scuola di tutti coloro che la amano.

Foto di Gea Di Bella 2

GABRIELLA CHIAPPARA, studentessa/ Solo adesso realizzo che è finito tutto: mi sento male.

PAOLO MORANI, volontario/ Tutti davanti al pc…eh?! Ho conosciuto il mal d’Africa…ma quello di S.O.S. Scuola è peggio! Sognando, e soltanto sognando, si trova l’impensabile. Orgoglioso e felice di essere stato con tutti voi al Cassarà.

ANGELA RICHICHI, mamma/ Christine non smetterò mai di ringraziarti per tutto quello che hai fatto… mi hai fatto vivere momento per momento quest’esperienza unica, dandomi la possibilità (anche rimanendo a casa mia) di vedere la creatività di ciascuno di voi. Siete speciali,tutti.

CHRISTINE GAIOTTI, volontaria/ Ragazzi vi propongo di raccontare in tre righe cosa è stato per voi questa esperienza, potremmo raccoglierle e metterle insieme a tutte le foto fatte, ne faremo delle pubblicazioni potrebbero aiutare i futuri progetti e testimoniarne la potenza che ne dite? Ce ne occupiamo noi della Bottega Grafica al carcere minorile di Treviso.

GIOVANNI MARTINI, docente/ L’avventura palermitana volge al termine. Un grazie speciale a delle fantastiche persone come i vigili del fuoco di Palermo che, in questi giorni, hanno messo a disposizione i loro mezzi, la loro pazienza e, soprattutto, la loro simpatia per portarci da una parte all’altra di questa bellissima (e, indubbiamente, caotica) città!

FRANCESCA PIZZUTI, organizzatrice di S.O.S. Scuola/Tocca a me. La prima della squadra SOS ad arrivare a Palermo. 16 luglio. Inizio subito con una camminata, lunga, faticosa ma necessaria per capire dove mi trovo e prendere le misure del mio coinvolgimento. Amore a prima vista e voglia di fare e risolvere incontenibili. 72 ore di decisioni, incontri, abbracci e strette di mano a promettere, e mantenere, aiuto per i ragazzi. Per quelli che sarebbero poi diventati anche i MIEI ragazzi. Che emozione aspettare il vostro arrivo all’aeroporto, godere dei vostri sorrisi e stringermi nei vostri abbracci bagnati dal calore di un sole che solo in Sicilia scalda così. Dritto fino al cuore. E poi .. Il resto è la nostra storia, non più la mia. La storia di tante storie unite da una maglietta che mi ha emozionato indossare e mi ha fatto sentire subita una di voi. Ciao ragazzi, non rileggo nulla altrimenti affogo il telefono .. Grazie. La vostra Piz.

GEA DI BELLA, studentessa/Dosi così massiccie di bellezza che penso rimarrò inebetita per un anno: grazie alla gente di Palermo, di Roma, di Venezia, di Viterbo, di Nantes, grazie agli artisti che non si prendono troppo sul serio e a quelli della mia scuola che ne rappresentano la parte migliore. 
Commozione cristallina.

VERONICA CASTELLANI, studentessa/Il 2 luglio ho dato il mio esame di maturità e mi sono sentita dire: “Finalmente sei matura”. Ma questa affermazione non la sentivo affatto mia. Fino a che non mi sono catapultata in S.O.S. Scuola. Nonostante la mia vita sia invasa di volontariato, di nasi rossi e di tante cose belle, non avrei mai immaginato di partecipare a un progetto così, di tornare in alloggio la sera sporca di vernice ed esserne fiera. No, non lo avrei immaginato. Questo progetto mi ha fatto maturare la convinzione di quanto sia bello vivere per fare felici gli altri, dare senza dover per forza ricevere. Io non mi siederò mai su questi banchi, eppure sono felice per chi lo farà, ho la stessa pelle d’oca che avranno i ragazzini quando entreranno al Cassarà e si accorgeranno di come basti poco per cambiare la quotidianità! Un progetto, uno stile di vita che abbiamo acquisito tutti. Grazie a tutti.

Foto di Gea Di Bella, studentessa