Sono arrivati a Palermo stamattina gli studenti e i docenti del Liceo Artistico Guggheneim e sono stati accolti all’aeroporto, come da programma, dalla Protezione Civile siciliana e dagli organizzatori di S.O.S. Scuola. Hanno portato con sé le idee maturate negli ultimi mesi, l’entusiasmo necessario per fronteggiare il caldo siciliano e tanta voglia di mare.

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I docenti veneziani all’aeroporto

“Abbiamo scelto il gruppo di prima perché sono ragazzi molto curiosi e da questo si passa in fretta alla voglia di fare – spiega il docente Giovanni Andrea Martini – con la tecnica del mosaico realizzeremo una grande quercia in legno e ceramica sulla parete d’ingresso della scuola, che è l’idea conclusiva di un percorso e di varie altre ipotesi, alla fine il richiamo della frase ‘Qui nascono querce’ è stato più forte. C’è quindi il tema dell’accoglienza e quello del recupero storico dell’arte perché mescoleremo frammenti di ceramica che arrivano dalla Sicilia e dal Veneto, anche grazie al museo di ceramica di Venezia che ci ha dato la possibilità di usare frammenti di ceramica cinquecentesca”.

Non solo pregiata ceramica, ma anche materiale povero per nobilitare quello che il mercato tende a marginalizzare. Come spiega la preside del liceo veneziano, Isabella Albano: “C’è un cambiamento di segno rispetto alla deturpazione degli spazi in questo straordinario progetto che coinvolge i nostri ragazzi e le nostre ragazze – dice – si agirà sulla struttura dell’immaginario a partire dalle tecniche artistiche che useranno, si tramuterà in segno positivo qello che effettivamente ha un segno negativo, i segni di incuria. Perché come insegnano i writer, anche le scritte sui muri possono diventare degli elementi decorativi”. “Liberare l’immaginario è un antidoto rispetto all’incuria e al degrado – continua la preside del liceo veneziano – è con questo senso civico e con il desiderio di sottrarre gli spazi all’incuria che noi ci stiamo attivando perché i ragazzi e le ragazze diventino protagonisti di questo percorso”.

“Se noi educhiamo al bello i ragazzi – conclude la preside – riusciamo a contrastare gli atti di vandalismo. Nelle nostre succursali tra Venezia e Mestre, ad esempio, li abbiamo ridotti quasi allo zero. Basti pensare che anche durante le manifestazioni di dissenso, i ragazzi tendono a tutelare gli spazi perché hanno sviluppato il senso di appartenenza e hanno imparato a rendere migliori i luoghi in cui vivono. Ed è questa infondo la richiesta che ho sentito fare dai ragazzi di Palermo”.